La spada della sorpresa

Gilbert Keith Chesterton
La spada della sorpresa

Traduzione di Giulio Mainardi.
Tutti i diritti riservati.

Metro. Strofe di tre versi di quattordici sillabe (con accenti fissi su 4a, 7a, 10a e 13a sillaba) e un endecasillabo. Rime: XYAa; nell’originale XAYa.


THE SWORD OF SURPRISE

Sunder me from my bones, O sword of God
Till they stand stark and strange as do the trees;
That I whose heart goes up with the soaring woods
May marvel as much at these.

Sunder me from my blood that in the dark
I hear that red ancestral river run
Like branching buried floods that find the sea
But never see the sun.

Give me miraculous eyes to see my eyes
Those rolling mirrors made alive in me
Terrible crystals more incredible
Than all the things they see.

Sunder me from my soul, that I may see
The sins like streaming wounds, the life’s brave beat
Till I shall save myself as I would save
A stranger in the street.


LA SPADA DELLA SORPRESA

Dalle mie ossa dividimi, o spada di Dio,
finché non s’alzino rigide e strane com’alberi;
sì ch’io ’l cui cuore s’invola a quei boschi daccanto
possa stupirmi per esse altrettanto.

Dal sangue mio tu separami, sì che nel buio
io oda correr l’avita corrente scarlatta
come ramose acque ctonie che trovano il mare
ma non vedono mai l’astro solare.

Dammi – miracolo – occhi per scorgermi gli occhi,
quei roteanti due specchi che in me prendon vita,
terrificanti cristalli che son più incredibili
delle infinite cose a lor visibili.

Dalla mia anima partimi, sì che io veda
ferite aperte i peccati, il pulsar della vita
audace, fin ch’io non salvi la vita ch’è mia
qual quella d’un estraneo sulla via.